Le pagine di William Dozza

24/05/04

GLI ARGOMENTI DEL MESE.

Fra i lettori c'è una spia!
Cosa è successo prima della spiata?





Fra i lettori c'è una spia!
Sissignori. Qualcuno ha fatto una telefonata (dove non posso dirlo), fatto sta che una mattina della scorsa settimana mi sono visto ronzare sopra la testa una decina di "Apaches", dalle siepi sono sbucati un centinaio di "marines" mentre le strade attorno a casa erano bloccate da decine di blindati. A questo punto ho inforcato il motorino e mi sono dato alla macchia. Scrivo da una caverna della Valcamonica e sto mandando questo messaggio attraverso "El Gardeza", che è la radio libera del Garda. Per questa ragione non sono in grado di inviare fotografie. Più avanti forse manderò una cassetta!
Cosa è succresso? E' successo che la volta scorsa ho scritto come si poteva "sostituire il petrolio". Lo spione ha fatto intendere a chi di dovere che c'è qualcuno che insegna a fare a meno del petrolio. Apriti cielo! Colui che non nomino, ma che è il padrone del petrolio e che per averlo tutto per lui sarebbe capace di fare anche una guerra all'Iraq, ha detto: "Voglio questo Bin Dozza morto o anche vivo, non importa!". Adesso sto alla macchia: occupo una bella caverna di più stanze e relativi servizi, una sauna, una piscina e, non avendo sul mio capo nessuna taglia, posso andare allo spaccio della Ederle e acquistare con lo sconto "ricercati". L'unico disturbo è che devo passare dalla cassa speciale dove c'è sempre ressa. Ma non è quella mezz'ora che mi toglie la vita!
So per certo che il mio testo completo venne inviato agli esperti i quali ci risero sopra: "ma questo qui vuole sostituire il petrolio con la benzina che è sempre roba nostra, il che vuol dire che se non è trippa è foiolo"! (che per gli extrabrianzoli significa zuppa o pan bagnato). La cosa sarebbe finita con un contrordine se non che, avendo citato la "verde" anche se come benzina, ed essendo il colore verde lo stesso della bandiera di Bossi e di Gheddafi, forse, ma non è detto, per la seconda ragione, l'incartamento è finito tra le mani dell'"Intelligence". L'idea che la pratica sia finita tra le mani dell'"Intelligence" mi fa tremare e prevedere il peggio: dovrò ordinare l'impianto d'aria condizionata per l'estate!
Comunque, tiriamo a campare, come disse Luigi XVI mentre sulla carretta lo portavano in place della Concorde! Faccio affidamento sul consueto black out. Dell'Intelligence.



Cosa è successo prima della spiata?
1° maggio a Castelnuovo Rangone
Il 30 aprile è venuto giù un diluvio al punto che, prima di mettermi in viaggio, ho chiamato l'amico di Campogalliano per sapere che tempo faceva da quelle parti. Farmi 200 chilometri e trovarmi ammollo proprio non mi andava. Saputo del sereno sono partito giungendo in tempo per vedere il ritorno della sfilata attraverso il paese. Notato alcuni mezzi ben tenuti e altri troppo ben restaurati (Fiat 80R)nei loro rutilanti colori. Per favore, un po' di coerenza: i trattori in generale non venivano stuccati e verniciati in carrozzeria. Sono per il restauro si, ma fatto con giudizio; personalmente, di fronte a una verniciatura eccessivamente "splendente", provvedo a passargli sopra uno straccio intriso di olio bruciato. Dopo qualche ora lo tolgo con uno straccio pulito in modo che negli angolini o lungo le sagomature resti un'ombra di anticato. Uno dice: "Perché non lo conservi così come sta invece di perderci soldi per riverniciarlo per poi attutirne il colore? Perché mi da fastidio la ruggine, la vernice scrostata, l'aria di "vecchio" che emana da queste macchine offese dal tempo e dalle intemperie. Per me le macchine sono "storiche" e storico non vuole dire vecchio e soprattutto trasandato. Questi trattori sono stati nuovi a suo tempo. Io ci voglio la patina, la polvere del tempo non ci voglio la cacca delle galline e le offese di un impiego spesso scriteriato e anomalo.
A parte questa considerazione, di macchine a Castelnuovo ce n'era una cinquantina contro più del doppio dello scorso anno, mi hanno detto. In più, il tempaccio del giorno prima che aveva allagato metà del campo della esposizione, e quello che a un certo momento sembrava arrivasse (ed è arrivato), ha fatto sì che molti abbiano approfittato della fine della sfilata per tornarsene a casa. Non gli ho potuto dare torto e mi spiace non aver potuto avere il tempo di fotografare nei dettagli un Fiat 60R restaurato molto bene. Peccato!
In compenso ho ripreso un piccolo cingolato della Amog Tomisani del quale darò informazioni più avanti. Così come del Fiat 80R della Sandra Togni, discendente dai Togni del circo solo che la Moira domava tigri e la Sandra doma i cavalli del suo trattore.
Durante il pranzo presso un ottimo self service, si è saputo come era andata a Cavezzo: un po' meno dei soliti veicoli per via del tempo. Con piacere ho anche appreso che altri appassionati hanno con disgusto osservato che i cartelli appesi davanti ai veicoli li rendevano un po' "impiccati". Vuol dire che la gente si sveglia. Evviva.
Nel pomeriggio, i Bortolamasi hanno organizzato la gara di tiro alla fune denominata "strappa rana". Questa è la seconda edizione, vinta lo scorso anno da un gigantesco trattore sovietico a 4 ruote motrici dotato di un motore a 8 cilindri a V. Per la precisione si tratta di un Kirov della serie K700 il cui primo esemplare è uscito dalle officine di San Pietroburgo nel 1962. Esso è caratterizzato da 4 ruote motrici, dal carro articolato ed era destinato sia all'industria che all'agricoltura. Le motorizzazioni iniziali si aggiravano intorno ai 160 kW, per aumentare a 206 kW nella versione 700A e raggiungere i 220 KW nella serie 701.
Le officine Kirov nascono nel 1801 come officine Putilov nell'omonimo sobborgo di San Pietroburgo e sono state tra le più prestigiose fabbriche della Russia degli Zar. Producevano navi, cannoni, locomotive e altro; durante la rivoluzione sovietica costrurono alcuni treni blindati per l'Armata Rossa. Il debutto nel settore dei trattori avvenne nel 1923 con la costruzione di trattori Ford con attrezzature donate dal magnate americano. Nel 1933 cambiò il nome da Putilov in Kirov e l'anno dopo iniziò la costruzione di una copia del Farmall F20 e contemporaneamente dei carri armati tra i quali il T34 che durante l'assedio dei nazisti, passavano direttamente dalla catena di montaggio al fronte. Alla fine della guerra costruì degli carri anfibi per riprendere con i trattori nel 1962 con il K700.
Quest'anno il Gruppo Pedrielli ha accettato la sfida mettendo in campo un Fiat 4433 di origine Versatile.
Versatile è una fabbrica che venne fondata nel 1963 a Vinnipeg nel Manitoba, da Peter Pakosh, un ex disegnatore della Massey-Harris. Nel 1966 apparve il primo trattore a 4 ruote motrici di grandi dimensioni e di elevata potenza, caratteristica questa che ha contraddistinto tutta la produzione della Casa.
Alla fine degli anni Settanta la Fiat iniziò a commercializzare i modelli costruiti dalla Versatile che nel 1987 venne acquistata dalla Ford New Holland. A sua volta nel 1991 la Ford New Holland venne acquistata dalla Fiat. Ecco perché sotto la sigla Fiat 4433 appare la scritta Versatile.
Il modello messo in strada dal Gruppo Pedrielli è il 935 costruito dal 1978 al 1982 corredato da un motore diesel Cumming a 8 cilindri a V di circa 282 cavalli, recuperato in una grande azienda agricola del reggiano.
Lo scontro tra l'italo-canadese e il russo è stato titanico ma alla fine la vittoria è andata al primo.
C'è da fare qualche considerazione su questo tipo di gara che appassiona molto i presenti e che potrebbe avere in futuro un certo richiamo. Prima di tutto occorrono regole precise. Da pensarci con calma ma, per esempio, non si dovrebbe aggiungere zavorre che ne deturpano l'aspetto. Poi la corda vuole più lunga e chi si oppone allo strappo frenando la macchina, viene squalificato. Il pubblico deve essere tenuto lontano, gli ordini dell'arbitro devono essere udibili e chiari e via dicendo.
L'idea mi sembra buona e i fratelli Bortolamasi sono convinto siano capaci di portarla avanti.

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