Le pagine di William Dozza *



64-marzo08

54  (aprile 2008)

 

Le carioche sono in libreria. Finalmente dirà qualcuno ed io sono tra questi. Non vedevo l’ora di togliermelo dai piedi. Il giorno che sembrava finito, ecco arivare  una telefonata, una email, una fotografia di un veicolo sconosciuto. Che fare? Non lo metto? Poi l’avrò nella coscienza...  Ho aspettato un lunedì mattino, mi sono messo in tasca i dischetti e ho consegnato tutto all’editore.

Il giorno dopo mi è arrivata una foto di una cingoletta Venieri restaurata! La metterò nella prossima edizione. Ci sarà una prossima edizione. Sono riuscito a scovare un centinaio di costruttori su circa 500, tanti dovrebbero essere stati i meccanici che hanno costruito oltre 15 mila carioche dal 1935 al 1955.


 

Il padrone dello storico

C’è stato un convegno che il Gamae su due argomenti di attualità.

-acquisto e detenzione di un trattore storico

-assicurazione di un trattore storico.

L’avvocato Ilaria Codella ha affermato con leggi, leggine, commi, articoli e via dicendo alla mano che ...”un trattore che abbia esaurito le sue funzioni di tratore agriocolo, quando passa in mano ad uno che agricoltore non è e non lo usa per coltivare la trerra ma per puro svago, divertimento, cultura, quel trattotre non è più un trattore ma un meccanismo come una macchina da cucire, un macina caffè. Non è più un veicolo sottoposto alle regole specifiche di quel veicolo.  E’ diventato come una macchina da cucire.

Si dice, ho il libretto, me lo intesto, e così si sa che quel trattore è il mio. Se i carabinieri, la GdF mi chiedono di chi è, se ho il libretto posso dimostrare che è mio.  Perchè devi dimostrare? Se ce l’hai  e lo hai comprato, dichiaralo e basta. Si chiama autocertificazione.

Si però per un’automobile... Non è un’automobile! Un Camion... non è un camion e neppure una motocicletta. Non è più un veicolo soggetto alle regole dei veicoli che viaggiano sulle strade di tutti, perchè non possono viaggiare sulle strade di tutti, ma possono viaggiare solo sulle strade mie e dei miei amici. Strade private. Capito!

Per autocertificarsi occorre almeno disporre della parola d’onore. Poichè in giro l’onore scarseggia, diventa opportuno che chi compra si prenda un pezzo di carta sul quale il venditore dichiara che quel veicolo è il suo e che lo cede; firma, luogo  e codice fiscale  con fotocopia di un documento.

Il Gamae, nella persona del suo  co-presidete, Renzo Nicolini, ha preparato  una traccia scritta in burocratichese che propongo ai lettori. Buoni acquisti!


 

A proposito di richieste

Ricevo parecchie lettere che mi chiedono le più svariate informazioni alle quali cerco di rispondere secondo le mie conoscenze. E’ bene chiarire tuttavia che non sono l’ufficio informazioni del collezionismo italiano. Mettiamoci d’accordo. Non mi si può chiedere l’ora: ti compri un orologio! Non posso mettermi a spiegare cose apparse nei libri miei o di qualcun altro. I libri te li compri, li leggi, e dopo se hai qualche dubbio, chiedi.

 

Ecco tre esempi ai quali ho già risposto, che devono servire agli altri.

Mi scrive un ragazzo che mi chiede quando è stato costruito il suo Ferguson. Dalla matricola risulta nato nel 1952 e glielo comunico. Passa una settimana e ricevo una letterina...

“Buona sera sono il ragazzo che tempo fà le ha chiesto l'hanno di fabbricazione del ferguson tef20 , mezzora fà ho acquistato un om 35- 40r per sul libretto cìè scritto che l'anno di prima matricolazione è stato il 1960 ma visto il modello non può essere possibile, i dati dell'OM sono i seguenti: targa MN006867 OMOLOGAZIONE EU06867MAUMN60 TELAIO 06528 ANNO DI PRIMA MATRICOLAZIONE 1960.

In attesa di un sua...

Passa circa un’ora e arriva un’altra letterina

“Buon giorno... Le aggiungo altre due macchine che fanno parte dei miei trattori d'epoca di cui non conosco l'anno di fabbricazione.

FIAT 55L N°----TELAIO 512983 TARGA UMA MN 25207 TARGATA MN 6097 FERGUSON TEF 20 TARGHETTA LATO SINISTRO COFANO N° 4938 TELAIO 277588 TARGHETTA VICINO VOLANTE. In attesa di una sua risposta la ringrazio tanto .

Saluti...

 

Ragazzo mio, non sono un astrologo. Per quanto riguarda l’OM, dai dati che si possono trovare nel mio libro Trattori Classici Italiani, questo modello, risulta costruito dal 1952 al 1957. Il resto non dipende da me.  Ci sono molte ragioni per le quali un trattore viene immatricolato dopo diverso tempo. Riflettici sopra e vedrai che saltano fuori.

Per quanto riguarda il Fiat 55L e l’altro Ferguson, mi spiace, ma non posso onestamente farmi carico di ricerche che richiedono un certo tempo tempo.

 

 

Carissimo Dozza,

le scrivo in quanto sono un giovane ventiquattrenne appassionato di trattori d'epoca e risiedo nella provincia di Parma e da circa un anno ho incominciato ad acquistarne qualcuno..

Ieri ho acquistato una Carioca "Del monte" restaurato con libretto e ben funzionante.

Ma purtroppo ho parecchi dubbi che non mi fanno domire la notte!!!!!!!!

Vorrei informazioni più precise sui modelli "ammesso che esistano", le colorazioni, sono tutti di colore blu/celeste, ma le ruote possono essere rosse o bianche come mai? Con che criterio? Ho visto alcuni Del monte che riportavano anche le filettature decorative sui parafanghi, e altri no, come mai? sono modelli diversi? Il mio ha il cambio a 4 marce ed uno strano compressore sulla sinistra che non riesco proprio a capire a che cosa serva! E le serigrafie riportate sui fianchi come erano? Esiste qualche foto?

Esiste qualcosa tipo depliant ecc che possa dare informazioni corrette su come erano questi trattori in origine?

 

Caro amico,

Se non riesce a dormire per così poco sarà bene che rinunci a raccogliere trattori e in particolare carioche come le Dal Monte.

Sino agli anni 60, in Italia, escluso Fiat e Om, i trattori venivano prodotti in piccole serie: 25, 50, massimo 100. Tra una serie ed un’altra era facile e normale che vi fossero delle differenze: il ritardo di una consegna di un colore, il tentativo di migliorare un particolare o di rendere più snello un montaggio o uno smontaggio erano all’ordine del giorno. Nessuno si preoccupava se le ruote erano rosse o bianche e per quanto riguarda, nella fattispecie i filetti sui parafanghi delle Del Monte, potrebbe averli fatti il decoratore di sua iniziativa per valorizzare i proprio lavoro, oppure quando, terminata la verniciatura, gli rimaneva ancora un pò di tempo prima che suonasse la campana e non se la sentiva di bighellonare. Nessuno rida a queste mie considerazioni. Stiamo parlando degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, quando ogni decoratore si sentiva un pittore e ogni fabbro un meccanico! L’artigiano si sentiva un artista e dava il meglio per abbellire il suo oggetto, senza guardare al tempo occorrente per realizzarlo. L”’opera” doveva essere perfetta, compatibilmente coi mezzi di cui disponeva, ogni  “pezzo” unico e il tempo impiegato ininfluente. Il prezzo era in funzione di mandare avanti l’officina  con un margine per consentire alla famiglia una vita decorosa.

Non molto diversa l’organizzazione industriale dove (a parte quella di Stato come Ansaldo, Breda, Motomeccanica e Oto), ci sono artigiani che hanno aumentato la produzione ma che sono ancora legati al piacere di fare un bel prodotto, che duri, che piaccia. Ferruccio Lamborghini, Nello Salsapariglia, Adelmo Lombardini, James Landini, Giovanni Carraro, Ferdinando Venieri, Giovanni  e Lorenzo Rossi, Giovanni Zandonà, sono alcuni dei grandi nomi di quel periodo.

Per quanto riguarda la Del Monte, i depliant che avevo li ho pubblicati nel libro delle carioche. Ed derano in bianco e nero!

In bocca al lupo!

 

E adesso le telefonate!

Ho un trattore Fiat ( o Lamborghini, Same, Ford, Ferguson,Hanomag,Farmall, poco importa la marca), vorrei saper cosa può valere.

Senza dirmi il modello (al massimo mi dice che ha le ruote ed è verde, o giallo, o che l’ha comprato suo babbo...).  Così, io dovrei “vedere per telefono” quel veicolo e deciderne il prezzo.

Ma anche se mi dicesse il modello, lo stato, la matricola e altro, mi rifiuto di fare dei prezzi! Dopo varie insistenze poi cedo, ma so di sbagliare e non lo farò più.

Il prezzo è una cosa delicata e varia da una somma di componenti che ho scritto nelle mie valutazioni “ufficiali” e che nessuno legge. Basta.

 

Forum-macchine.it

E’ un sito su internet dove si parla di storia delle macchine agricole. A suo tempo ho risposto volentieri a domande che mi parevano serie e sensate. Col tempo le cose sono cambiate. C’è uno che chiede: “Ho uno Slanzi mod....Dove poso trovare ricambi vicino a me?” Firmato “passerogaio”. Penso di aiutarlo, ma non ha indirizzo. Porca miseria, chiedi un favore e nascondi la mano.  Da parecchio tempo, e l’ho scritto a chiare lettere, non rispondo più agli interlocutori anonimi. Non capisco il nascondersi dietro i  “coo, cip, sodi8, 6uyor, ruoi33, caspod. Si tratta di mancanza di palle,affari tuoi, ma dimmi almeno di dove sei: mi basta la Lombardia, piuttosto che la Calabria. Vuoi stare anonimo dietro al confessionale? Io non sono un prete! 

Ciò che mi spiace e che sono i giovani che sparano le più impensate, strane, incredibili domande credendo che tutti siano a loro disposizione per rispondere. Studiate ragazzi sui documenti; internet serve per completare una cultura, non per crearla. 

L’uomo è uscito dalla barbarie quando ha inventato la scrittura. La TV e internet  cercano di abolirla: stiamo tornando barbari? Malauguratamente Si!