Le pagine di William Dozza

03/02/04

GLI ARGOMENTI DEL MESE.

Non disperate ci sono ancora!.
Archivio Magnanini.
Steyr da identificare .
Fiat: mai costruito trattore Balilla.
Esistono due Dozza?



Non disperate ci sono ancora!
Non ci si vede su questo schermo dal 27 di novembre dello scorso anno. A me non è sembrato tanto ma 7 (sette) visitatori hanno avuto la bontà di farsi avanti per sentire se c’era un qualche motivo. Ero per caso malato? A parte le toccate di rito, la cosa mi ha fatto piacere, anche se credevo di avere qualche visitatore in più…Tuttavia, come si suol dire: ”pochi, ma perfidi!”

Ecco le10 buone ragioni che hanno causato la mia assenza
10 - non avevo nulla di interessante da scrivere
9 - stavo trattando il prezzo della mia collaborazione con i Piacentini
8 - ho messo a posto la mia scrivania (ma non ho ancora finito!)
7 - volevo essere disponibile per assistere alla inaugurazione del museo Orsi
6 - ho dovuto scrivere gli auguri in cinese per il capodanno cinese
5 - ho partecipato come passeggero allo sciopero dei tranvieri
4 - ho brevettato un apparecchio “scalda lombrichi”
3 - sono dovuto andare in Iraq a cercare le armi di distruzione di massa
2 - ho stampato qualche milione di banconote da 1 euro. Chi crede con Tremonti che così si spende meno, può richiedere il cambio: non si accettano monete.
E infine la numero 1: ho trascorso tutto il periodo alle leve di un bulldozer a noleggio per spianare le rughe sul viso di Berlusconi.

Stabilito questo , si ricomincia. Tra poco Cortemaggiore, poi Cavezzo il primo maggio e via via tutte le altre come un rosario.

Vorrei suggerire agli organizzatori qualche accorgimento per una migliore riuscita delle manifestazioni.

Orario: dal mattino sino a tutto il pomeriggio.
La sfilata si può fare in tarda mattinata. Insisto per continuare l’esposizione anche nel pomeriggio per coloro che vengono da lontano.

Visitatori: vanno tenuti a distanza di sicurezza da tutti i veicoli con parti in movimento (trattori, motori, locomobili, trebbie, e quant’altro). Sarebbe opportuna la presenza di un paio estintori con mezza dozzina di persone in grado di poterli usare con sicurezza.

Assicurazioni: Chiedere una copertura corretta e attenzione alle clausole; meglio essere pedanti prima che piangenti dopo.

Sfilate: da fare il meno possibile attraverso il centro abitato. Crea ostilità tra gli agnostici.

Luogo: non più nelle piazze e tra le case. Il trattore e le macchine agricole sono vissuti nei campi e la bisogna farli rivivere. Una aia o una piazza può essere luogo specializzato per la trebbiatura, non per una mostra dove più motori vanno in moto con relativo rumore, puzza, eccetera.

Presentazione veicoli: per tipo e per anno o per costruttore. Bisognerebbe tornare a ciò che fece il fu don Leandro Paini, prete di Coenzo: presentazioni monografiche per poter fare cultura con l’approfondimento dell’argomento (costruttori, specializzazioni, periodi, trazioni, ecc)

Premi di partecipazione: a parte le spese per il trasporto, ricchi diplomi di partecipazione al trattore e non targhe al padrone

Calendario delle feste: le feste andrebbero divise in classi “nazionali (sinora non ce ne sono), regionali, provinciali e locali o sagre paesane”. Gli organizzatori stilano una classifica e, in base a questa, stabiliscono un calendario in modo da non creare sovrapposizioni. Il calendario verrà pubblicizzato col danaro raccolto dalle quote (modeste) di iscrizioni al calendario.


Archivio Magnanini
Pranzo Gamae un po’ triste per la scomparsa di Giovanni Magnanini. C’erano la figlia e il figlio il quale ci ha detto che vuole mettere ordine all’archivio del padre e appena fatto ciò, sarà disponibile a rispondere agli appassionati. Ho suggerito la costituzione di una “Fondazione Giovanni Magnanini” che potrebbe gestire l’”Archivio Giovanni Magnanini”, che potrebbe avere diverse sezioni come la civiltà contadina, la meccanizzazione agraria, le attrezzature agrarie, e altro. L’attuale consistenza potrebbe essere ampliata da donazioni o acquisti. Mi è parso che ci sia la volontà di fare ciò.


Steyr da identificare
Un amico dell’Alfredo Piacentini ha comprato uno Steyr in uno stato pietoso e intende restaurarlo. Del trattore non conosce nulla e sul trattore mancano le targhette. Unico dato certo è la data di fabbricazione: 13 - 2 - 1950, perché è in fusione e gli ho detto dove trovarla. Mi ha anche detto che non è previsto il motorino per l’avviamento elettrico
Poiché si tratta di un monocilindrico siamo si fronte a uno Steyr modello D80 oppure D80a, la cui produzione è iniziata nel 1949 e importata in Italia a partire dal 1950.
Il motore era un monocilindrico verticale raffreddato ad acqua di 1330 cm3 (110/140)erogante 15 cavalli a 1600 giri. Le marce erano 4+rm. La velocità andava da 2,8 a 13,5 kmh per il modello D80 con pneumatici posteriori da 8-24 e da 3 a 15 kmh per il modello D80a con pneumatici da 8-36. I pneumatici anteriori erano comuni: 4.00-15.
Era previsto il bloccaggio del differenziale, la presa di forza ad albero scanalato, i freni a tamburo alle ruote posteriori. Il colore destinato ai trattori esportati, era arancio di una tonalità che non saprei immaginare.
Buon restauro!

Fiat: mai costruito trattore Balilla.

Ho ricevuto la rivista “Macchine e Trattori” con il suo bellissimo articolo sul Balilla che leggo costruito dalla Motomeccanica. Poiché sono un mangiatore di giornali e non butto via niente, sono andato a tirare fuori la rivista “Trattori” di ottobre 2003 dove nella pagina del Veteran c’è una lunga storia sul Balilla e una foto del trattore “Fiat Balilla cingolato”...Emilio

Si tratta di una balla. L’unico trattore Balilla è quello costruito dalla Motomeccanica, su progetto dell’ingegner Pavesi.



Esistono due Dozza?

Il dubbio che vi siano due William Dozza mi è venuto leggendo La Manovella di novembre scorso. A pagina 6 sono indicati i componenti la commissione “Macchine agricole e industriali”. Fra i vari nomi dei consulenti figura William Dozza. Volto pagina (pagina 8 per intenderci), e trovo un articolo sul testa calda che comincia: “Il lettore William Dozza rileva”… di seguito… “Abbiamo ricevuto dal nostro lettore William Dozza una lettera”. Forse i Dozza sono due: uno fa il “consulente” dell’Asi commissione, mentre l’altro fa il “lettore” della rivista dell’Asi…Capisco che sia un errore, ma vorrei avere la conferma…
Ercole


Avevo notato il “lettore” ma non il “consulente” della pagina precedente e quindi non mi ero posto il problema della doppia identità. Stia tranquillo: ci mancherebbe ci fossero due William Dozza e nello stesso settore! Formerebbero una miscela talmente esplosiva da non starci vicino! Fortunatamente sono solo: non ho padre, non ho fratelli e non ho figli; ho solo qualche allievo mordace che tengo a bada con lo sgabello e con la frusta!