BUON
NATALE
Occasioni
Si vende
BUON NATALE
Buon Natale a chi ci crede e lo festeggia. Buon
Natale anche a coloro che non ci credono, ma lo festeggiano lo stesso:
una festa fa sempre comodo, da qualsiasi parte provenga.
Buon anno nuovo a tutti, anche per chi l’anno
comincia prima o dopo, a seconda delle tradizioni e delle religioni che
professa.
A fare il giro del mondo, ogni giorno si
incontrerebbe un giorno festivo. Senza andare troppo lontano, in Italia
ogni giorno c’è una città che festeggia il proprio santo patrono e che
quindi risulta festivo a tutti gli effetti. A parte il disturbo degli
spostamenti, sarebbe un metodo non faticoso per rimediare uno stipendio a fine
mese con l'incentivo peraltro che , qualora la ricorrenza capitasse di
domenica, sabato o altro giorno festivo, la giornata verrebbe
doppiamente retribuita.
Comunque vadano le cose, l’anno che sta per finire
non è stato tra i peggiori; mi preoccupa di più quello che sta per
arrivare! L’importante e non pensarci adesso. Casomai ci lamenteremo il
prossimo mese di dicembre!
Occasioni
Mi diverto a leggere sui giornali le offerte di
macchine e materiale agricolo.
Su Ruoteclassiche di dicembre ne ho trovate due. Il
primo riguarda un “Raimondi
Leprotto diesel, 1952, trattorino completo, marciante da riordinare,
1200 euro”, segue il telefono.
Del
Leprotto ho pubblicato la storia sul mio libro dei trattori classici
italiani. “Agli
inizi degli anni Cinquanta, Raimondi, su richiesta di Messori e Gorini, due
commercianti specializzati, realizza il Leprotto, un piccolo trattore
per movimentare i vagoncini nelle fornaci di laterizi. Dotato di un
motore ovviamente Raimondi Diesel da 500 cm3, 4 cavalli raffreddato ad
aria, questo veicolo viene previsto per essere costruito in casa al
ritmo massimo di un centinaio di esemplari l’anno. La richiesta di un
simile veicolo è tale che Missoni e Gorini chiedono di elevare la
produzione ad un minimo di 500. Non se ne parla nemmeno: Raimondi preferisce cedere tutti
i progetti in cambio della fornitura di 8-10 motori la
settimana”.
L’altra
offerta è più simpatica: “aratri
e carro agricolo in legno, usato dai frati di Assisi, anni 30. tel.
ecc.”. Mi fa sorridere l’idea di arare con l’aratro del
“fraticello”. Chissà se a Milzano farebbero una categoria apposita
“aratri da chiesa” o quant’altro passi nella testa dei Zanini e
soci.
Tanti
anni fa avevo acquistato da un altro Zanini (Antonio, grande
commerciante di Cingoli, Ancona), un trattore e nella fattispecie un
Bolinder BM 20 con ruote in ferro, che nel 1945 venne donato “dai
cattolici svedesi alla fattoria del santuario di Assisi”. Peccato (ma peccato davvero nel
senso giusto) che quell’acquisto non sia andato a buon fine perché oggi
potrei arare col “mezzo di … San Francesco”!
Da
“La Manovella” di dicembre: “Sgranatrici d’epoca, adatte per
esposizione in centri agrituristici…”. C’è anche una foto con un
paio di macchine. Mi viene la pelle d’oca al pensiero della fine che
queste macchine rischiano di fare: in mezzo a un prato, esposte
all’acqua, al sole e al gelo, dopo un paio d’anni cadranno a pezzi e finiranno a bruciare nel
caminetto anzi, nella stufa perché l’abete scoppietta. Per quanto
riguarda attrezzi e macchine agricole, i ristoranti e gli agriturismo
sono dei distruttori senza paragoni.
Il
rottamaio fa il suo mestiere: taglia, rompe, divide per ricavarci la
pagnotta.
Nei
giardini dei ristoranti trovate aratri, tagliafieno, seminatrici
arrugginiti al massimo grado. Una ventina d’anni fa, nel giardino di un
ristorante sulla strada a pochi chilometri da Salice Terme, vidi un
trattore Orsi O 25, abbandonato alla pioggia e alla neve. Dissi al
proprietario che si trattava di un oggetto di interesse storico, che mi
dispiaceva vederlo “morire” in quel modo e che ero disposto ad
acquistarlo. Mi rispose che con quel “coso” i suoi bambini ci giovavano
e questo gli bastava, che dei soldi non sapeva cosa farsene e che
trovava strano che ci fosse qualcuno interessato a quel
rottame!
In
Alsazia, fra Colmar e Seles, sulla vecchia strada verso Strasburgo,
sulla sinistra c’era un agriturismo con un ristorante abbastanza famoso
dove mi fermavo spesso per via del “piccione alsaziano ristretto al
pinot nero”, del fegato d’anatra scottato e del formaggio piccante al miele. Nel giardino,
sotto un vecchio albero di pere, c’erano due trattori abbandonati nel
fango: un Lanz HL del 1923 e un Grossbulldog del 1926. Feci salti
mortali per averli: mi dissero che erano ricordi di famiglia, che ci
giocavano i bambini dei clienti, che era la sorella che non voleva
vendere… Misi sotto un notabile del luogo per smuoverli, ma fu inutile e
probabilmente sono ancora là a marcire sotto le intemperie. Da vent’anni
non passo più per quella strada: faccio l’autostrada al di qua del Reno,
in Germania e passo dall’altra parte a Strasburgo.
Si
vende
Passando
dall’Abate a Madonna della Scoperta, ho visto un Hanomag 3 cilindri,
penso anni ’60, completo, non devastato, facilmente restaurabile, da
prendere al volo.
A
Lonato, Davide e Sergio Signori hanno compilato una lista di macchine
da evadere per via che lo spazio alla ghiacciaia è diventato stretto e
soprattutto in questi giorni, fa un po’ troppo freddino. Si tratta di
macchine marcianti nel loro stato d’uso, alcune revisionate
meccanicamente, prezzi in linea con le mie quotazioni pubblicate
quest’anno non solo sull’Informatore Agrario del 7 novembre scorso , ma
anche sull’annuario di Macchine Trattori, edizione 2005. Da dare una
occhiata prima che torni il caldo e ci ripensino…
Vendo
anch’io. Il Nuffield 470 del quale ho pubblicato l’articolo su MAD del
giugno di quest’anno. Chi è interessato batta un
colpo.