Ottobre, rieccomi!
Aratura storica a Milzano
Un OM 35-40 ad aria
Nuovo libro sui trattori
Sergio Signori vende qualche pezzo
Ottobre, rieccomi!
Non mi sono fatto vivo a settembre perché settembre è un
mese sfigato. Tanto per cominciare si fa chiamare sette e invece è il nono mese
dell’anno. Ci sarà sotto qualcosa no?
Ai miei tempi, il 20 settembre, i tram circolavano imbandierati per via
che fu in quel giorno che i bersaglieri di Lamarmora entrarono in Roma da Porta
Pia e misero fine, si fa per dire, al potere temporale dei Papi. Per Don
Callisto Mingarelli, Arciprete della mia parrocchia, quella era una giornata
infamante per la Nazione: i figli che aggrediscono il Padre, per di più Santo.
Quel giorno, niente pallone ma in sacrestia a meditare sulla disonestà dei
Savoia. Parecchi anni dopo compresi in pieno le parole di Don Callisto; era
settembre, precisamente l’8 settembre del 1943 quando i Savoia Regnanti
alzarono i tacchi mollando gli italiani col culo per terra. Roba passata? Cosa
mi dite delle Torri di New York (11 settembre 2001), della patente a punti
entrata in vigore l’1 settembre 2003? Non ci sono più comete che annunciano
come un tempo i compleanni importanti; il 29 settembre dello scorso anno, per il
mio e quello del Silvio, l’Italia intera si trovò al buio dalla notte prima! Ci
fu un tale consumo di candele che, per
le torte, si dovette ricorrere ai moccoli. Non vi dico i moccoli del Silvio!
Mese infido, settembre. Meglio poltrire, tenere un profilo
basso, darsi poco o niente da fare per creare meno disastri possibili. Infatti, mi sono solo occupato di aratura all’antica
della quale parlo più avanti.
Ottobre mi fa sentire meglio coi suoi odori di vinacce, i
marroni sul fuoco, la polenta con le costine, i primi tartufi… Poltrire in
letizia e chi mi ama mi segua, pardon, si sieda. A tavola, naturalmente!
Milzano: i vecchi
trattori nel solco della storia
Per la prima volta in Italia si è svolta nella serata del 18
settembre una gara di aratura all’antica con trattori costruiti prima del 31
dicembre del 1960. La data è storica e segna l’inizio di un modo di arare
spesso invocato e mai messo in pratica. Sino ad oggi l’aratura con i vecchi
trattori è stata presentata con dei parametri che poco avevano in comune con il lavoro effettivo che
quelle macchine hanno svolto durante la
loro attività. La profondità di un solco potrà dimostrare la potenza di un
trattore, ma non può essere un valore determinante in una aratura da concorso. Privilegiando
la potenza, vengono esclusi quei trattori a petrolio che hanno rappresentato l’ossatura
della meccanizzazione agricola italiana sino a dopo la seconda guerra mondiale.
E questo è un delitto che non può lasciare indifferenti coloro che vedono nella
storia di ieri la base per lo slancio verso il domani.
L’iniziativa di ritornare alla vera, autentica aratura all’antica è partita dai fratelli Marco
e Edoardo Zanini, animatori di un gruppo di giovani di Milzano, un paese della
bassa bresciana, sconosciuto alle carte geografiche.
Tutto ha avuto origine dalla cortesia di Edoardo che mi ha portato
a domicilio un Puledro Same che dovevo fotografare per un articolo, gesto che
non si verifica tutti i giorni, anzi non è mai capitato.
Passa una settimana ed Edoardo, che si porta come spalla la bionda
e graziosa Raffaella, mi raggiunge per offrirmi di fare il giudice in una gara
di aratura all’antica. Rispondo che non è facile, che potrei starci ma dovrei
vedere il regolamento, il campo di gara, eccetera, eccetera.
“C’è da fare tutto – mi risponde. Hai carta bianca. Noi
mettiamo i premi e l’organizzazione, tu pensi al resto”
“Ma io… non saprei come fare…”
“Come, sono anni che leggiamo le tue critiche alle arature
coi vecchi trattori, che scrivi le cose che non si dovrebbero fare, e adesso ti
tiri indietro di fronte alla possibilità di organizzare una vera aratura all’antica?”
I ragazzi hanno ragione. Non posso abbandonare chi intende
veramente fare le cose finalmente sul serio. Interpello alcuni giudici di
aratura moderna e qualche vecchio aratore con la passione dell’aratro “a scatto”.
Assieme a loro metto giù una
regolamento chiaro e comprensibile che viene lanciato una decina di giorni
prima della gara. Tardi per una manifestazione del genere ma si avranno
ugualmente 14 iscritti e 13 partecipanti.
E’ stato un successo. L’operazione che ha riportato l’aratura
con i trattori d’epoca nel solco della storia, ha fatto parlare di se al punto
che già oggi c’è qualcuno che si è prenotato per l’edizione 2005. Intanto si è
già svolta una prima riunione per migliorare i punti deboli riscontrati e per l’esame
delle proposte di nuovi parametri ai fini di una selezione ancora più storica
dei partecipanti. La data e il nuovo regolamento verranno formalizzati all’inizio
del prossimo anno, in occasione della costituzione della “Pro Loco” di Milzano,
che fa parte del programma del nuovo sindaco.
Milzano ha rappresentato una svolta epocale per la vitalità
dei trattori storici. Penso sia giunto il momento per il Turing di inserire
questo piccolo, ora storico, grande comune della bassa bresciana sulle future
carte geografiche!
Civiltà Contadina di Milzano
GRAN PREMIO DI ARATURA ALL’ANTICA IN NOTTURNA
CLASSIFICA FINALE
|
|
CONDUCENTE
|
TRATTORE
|
PUNTEGGIO
|
1°
|
Bianchessi Paolo
|
Landini L 25
|
186
|
|
2°
|
Bolentini Renato
|
Super Orsi
|
183
|
|
3°
|
Staurenghi Corrado
|
Landini 35/8
|
181
|
|
4°
|
Gipponi Ernesto
|
Bubba UT6
|
175
|
|
5°
|
Piacentini Alfredo
|
Lanz D2806
|
172
|
|
6°
|
Dolfini Andrea
|
Landini Velite
|
162
|
|
7°
|
Zanini Marco
|
Super Landini
|
161
|
|
8°
|
Vacchelli Gaetano
|
Landini “30”
|
149
|
|
9°
|
Boni Stefano
|
Landini “30”
|
145
|
|
10°
|
Alberini Dario
|
Same DA30
|
133
|
|
11°
|
Filippini Francesco
|
Same DA30
|
124
|
|
12°
|
Bianchessi Giorgio
|
Landini L35
|
105
|
|
13°
|
Morandi Ivan
|
OM 35-40
|
87
|
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OM35-40 raffreddato ad aria
Richiamo l’attenzione degli appassionati su un trattore OM35-40
iscritto alla gara. Durante il controllo della originalità del veicolo
effettuato dalla giuria, è risultato che il motore non era quello del Leoncino
raffreddato ad acqua, bensì era, sempre a 4 cilindri, raffreddato ad aria. Sentito il proprietario, consultato il
libretto, sentito il parere telefonico di Giacomo Mainardi ed esaminato con
cura estrema il veicolo, la giuria ha deciso di ammetterlo alla gara. La ragione
è stata molto induttiva nel senso che, portando la macchina la matricola 03, si
è pensato si trattasse di un prototipo venduto dalla fabbrica alla spicciolata
a qualche agricoltore dei dintorni (lo stabilimento OM si trovava a Brescia). In più, l’inserimento del motore era
realizzato in modo che solo il costruttore originale avrebbe potuto farlo. Sarebbe
oltemodo interessante e istruttivo sapere come sono andate veramente le cose. C’è
qualche anziano dipendente che ricorda come e quando è nata questa macchina.
Grazie in anticipo. Può anche telefonarmi al 0365 50 27 52.
Un nuovo libro da Nada
Un altro libro sui trattori da Giorgio Nada Editore. Si
tratta di “Leggendari Trattori Agricoli”, un volume di oltre 200 pagine in
formato grande, contenente oltre 650
fotografie di Andrew Morland, il miglior fotografo che i trattori storici non
abbiano mai avuto. Personalmente lo invidio. Non capisco come faccia a proporre
fotografie così incise, dettagliate, vive, dalle quali sembra che i trattori
addirittura escano! Mi hanno detto che gioca sui tempi di posa. Ci ho provato
col risultato d’aver fotogrammi neri o slavati. Poi mi hanno riferito che usa
dei filtri polarizzatori. Li ho usati anch’io senza ottenere nessun
miglioramento. Mi hanno detto infine che il suo segreto è di alzarsi prima dell’alba
per essere pronto a scattare al primo sole radente e il cielo terso. All’alba? Penso che i miei lettori continueranno a vedere le mie foto come
quelle di una volta…Se proprio vogliono vedere delle foto da sballo, c’è il
libro di Morland, l’antelucano!
Le foto sono corredate da didascalie che dovrebbero essere
esplicative. Dovrebbero perché qualcuna zoppica per imprecisione. Guardiamoci
le bellissime foto e non prendiamo per oro colato la parte scritta: nessuno è
perfetto, ci mancherebbe! Nel mio libro “Trattori Classici Italiani” ho già
individuato 23 errori e sono convinto di non averli scovati tutti!
Un libro da acquistare. Costa 39,80 euro e si trova in
libreria oppure alla Libreria dell’Automobile a Milano, telefono 02 76006624
che lo spedisce anche contro assegno.
Sergio Signori
vende qualche pezzo
Sergio Signori, il meccanico e restauratore di Lonato
(Brescia), si è messo in pensione e si è deciso a vendere qualche pezzo della sua
raccolta. Ha un po’ di tutto: italiani e stranieri, piccoli e grandi,
restaurati e non, ma tutti meccanicamente in ordine. Signori è uno dei rari
meccanici che amano veramente il proprio lavoro e non manderebbero mai fuori
dalla propria officina un veicolo non a posto. Dopo una vita passata a vendere
e a riparare motori e macchine, adesso ha passato il timone al figlio Davide, e
lui si è ritirato coccolare i vecchi trattori. Purtroppo lo spazio è quello che
è qualche pezzo dovrà necessariamente essere ceduto. Nell’elenco che ha fatto c’è
un po’ di tutto: Landini testacalda e non, Same a petrolio e diesel, Fiat, OM, Fordson,
Hanomag, Schluter, Deutz, International, UTB, Zetor e altri ancora. Per i dettagli, il telefono è 030 9130130 oppure
030 9133498.