Le pagine di William Dozza

19/10/04

Ago04

Ottobre, rieccomi!

Aratura storica a Milzano

Un OM 35-40 ad aria

Nuovo libro sui trattori

Sergio Signori vende qualche pezzo

 

 

Ottobre, rieccomi!

Non mi sono fatto vivo a settembre perché settembre è un mese sfigato. Tanto per cominciare si fa chiamare sette e invece è il nono mese dell’anno. Ci sarà sotto qualcosa no?  Ai miei tempi, il 20 settembre, i tram circolavano imbandierati per via che fu in quel giorno che i bersaglieri di Lamarmora entrarono in Roma da Porta Pia e misero fine, si fa per dire, al potere temporale dei Papi. Per Don Callisto Mingarelli, Arciprete della mia parrocchia, quella era una giornata infamante per la Nazione: i figli che aggrediscono il Padre, per di più Santo. Quel giorno, niente pallone ma in sacrestia a meditare sulla disonestà dei Savoia. Parecchi anni dopo compresi in pieno le parole di Don Callisto; era settembre, precisamente l’8 settembre del 1943 quando i Savoia Regnanti alzarono i tacchi mollando gli italiani col culo per terra. Roba passata? Cosa mi dite delle Torri di New York (11 settembre 2001), della patente a punti entrata in vigore l’1 settembre 2003? Non ci sono più comete che annunciano come un tempo i compleanni importanti; il 29 settembre dello scorso anno, per il mio e quello del Silvio, l’Italia intera si trovò al buio dalla notte prima! Ci fu un tale  consumo di candele che, per le torte, si dovette ricorrere ai moccoli. Non vi dico i moccoli del Silvio!

Mese infido, settembre. Meglio poltrire, tenere un profilo basso, darsi poco o niente da fare per creare meno disastri possibili. Infatti,  mi sono solo occupato di aratura all’antica della quale parlo più avanti.

Ottobre mi fa sentire meglio coi suoi odori di vinacce, i marroni sul fuoco, la polenta con le costine, i primi tartufi… Poltrire in letizia e chi mi ama mi segua, pardon, si sieda. A tavola, naturalmente!

 

Milzano: i vecchi trattori nel solco della storia

Per la prima volta in Italia si è svolta nella serata del 18 settembre una gara di aratura all’antica con trattori costruiti prima del 31 dicembre del 1960. La data è storica e segna l’inizio di un modo di arare spesso invocato e mai messo in pratica. Sino ad oggi l’aratura con i vecchi trattori è stata presentata con dei  parametri che poco avevano in comune con il lavoro effettivo che quelle macchine  hanno svolto durante la loro attività. La profondità di un solco potrà dimostrare la potenza di un trattore, ma non può essere un valore determinante in una aratura da concorso. Privilegiando la potenza, vengono esclusi quei trattori a petrolio che hanno rappresentato l’ossatura della meccanizzazione agricola italiana sino a dopo la seconda guerra mondiale. E questo è un delitto che non può lasciare indifferenti coloro che vedono nella storia di ieri la base per lo slancio verso il domani.

L’iniziativa di ritornare alla vera, autentica  aratura all’antica è partita dai fratelli Marco e Edoardo Zanini, animatori di un gruppo di giovani di Milzano, un paese della bassa bresciana, sconosciuto alle carte geografiche.

Tutto ha avuto origine dalla cortesia di Edoardo che mi ha portato a domicilio un Puledro Same che dovevo fotografare per un articolo, gesto che non si verifica tutti i giorni, anzi non è mai capitato.

Passa una settimana ed Edoardo, che si porta come spalla la bionda e graziosa Raffaella, mi raggiunge per offrirmi di fare il giudice in una gara di aratura all’antica. Rispondo che non è facile, che potrei starci ma dovrei vedere il regolamento, il campo di gara,  eccetera, eccetera.

“C’è da fare tutto – mi risponde. Hai carta bianca. Noi mettiamo i premi e l’organizzazione, tu pensi al resto”

“Ma io… non saprei come fare…”

“Come, sono anni che leggiamo le tue critiche alle arature coi vecchi trattori, che scrivi le cose che non si dovrebbero fare, e adesso ti tiri indietro di fronte alla possibilità di organizzare una vera aratura all’antica?”

I ragazzi hanno ragione. Non posso abbandonare chi intende veramente fare le cose finalmente sul serio. Interpello alcuni giudici di aratura moderna e qualche vecchio aratore con la passione dell’aratro “a scatto”.  Assieme a loro metto giù una regolamento chiaro e comprensibile che viene lanciato una decina di giorni prima della gara. Tardi per una manifestazione del genere ma si avranno ugualmente 14 iscritti e 13 partecipanti.

E’ stato un successo. L’operazione che ha riportato l’aratura con i trattori d’epoca nel solco della storia, ha fatto parlare di se al punto che già oggi c’è qualcuno che si è prenotato per l’edizione 2005. Intanto si è già svolta una prima riunione per migliorare i punti deboli riscontrati e per l’esame delle proposte di nuovi parametri ai fini di una selezione ancora più storica dei partecipanti. La data e il nuovo regolamento verranno formalizzati all’inizio del prossimo anno, in occasione della costituzione della “Pro Loco” di Milzano, che fa parte del programma del nuovo sindaco.

Milzano ha rappresentato una svolta epocale per la vitalità dei trattori storici. Penso sia giunto il momento per il Turing di inserire questo piccolo, ora storico, grande comune della bassa bresciana sulle future carte geografiche!



milz-181004.jpg

Civiltà Contadina di Milzano
GRAN PREMIO DI ARATURA ALL’ANTICA IN NOTTURNA
CLASSIFICA FINALE

 

 

CONDUCENTE

TRATTORE

PUNTEGGIO

Bianchessi Paolo

Landini L 25

186

 

Bolentini Renato

Super Orsi

183

 

Staurenghi Corrado

Landini 35/8

181

 

Gipponi Ernesto

Bubba UT6

175

 

Piacentini Alfredo

Lanz D2806

172

 

Dolfini Andrea

Landini Velite

162

 

Zanini Marco

Super Landini

161

 

Vacchelli  Gaetano

Landini “30”

149

 

Boni Stefano

Landini “30”

145

 

10°

Alberini Dario

Same DA30

133

 

11°

Filippini Francesco

Same DA30

124

 

12°

Bianchessi Giorgio

Landini L35

105

 

13°

Morandi Ivan

OM 35-40

87

 

 

 

OM35-40 raffreddato ad aria

Richiamo l’attenzione degli appassionati su un trattore OM35-40 iscritto alla gara. Durante il controllo della originalità del veicolo effettuato dalla giuria, è risultato che il motore non era quello del Leoncino raffreddato ad acqua, bensì era, sempre a 4 cilindri, raffreddato ad aria.  Sentito il proprietario, consultato il libretto, sentito il parere telefonico di Giacomo Mainardi ed esaminato con cura estrema il veicolo, la giuria ha deciso di ammetterlo alla gara. La ragione è stata molto induttiva nel senso che, portando la macchina la matricola 03, si è pensato si trattasse di un prototipo venduto dalla fabbrica alla spicciolata a qualche agricoltore dei dintorni (lo stabilimento OM si trovava a Brescia).  In più, l’inserimento del motore era realizzato in modo che solo il costruttore originale avrebbe potuto farlo. Sarebbe oltemodo interessante e istruttivo sapere come sono andate veramente le cose. C’è qualche anziano dipendente che ricorda come e quando è nata questa macchina. Grazie in anticipo. Può anche telefonarmi al 0365 50 27 52.

 

Un nuovo libro da Nada

Un altro libro sui trattori da Giorgio Nada Editore. Si tratta di “Leggendari Trattori Agricoli”, un volume di oltre 200 pagine in formato grande, contenente  oltre 650 fotografie di Andrew Morland, il miglior fotografo che i trattori storici non abbiano mai avuto. Personalmente lo invidio. Non capisco come faccia a proporre fotografie così incise, dettagliate, vive, dalle quali sembra che i trattori addirittura escano! Mi hanno detto che gioca sui tempi di posa. Ci ho provato col risultato d’aver fotogrammi neri o slavati. Poi mi hanno riferito che usa dei filtri polarizzatori. Li ho usati anch’io senza ottenere nessun miglioramento. Mi hanno detto infine che il suo segreto è di alzarsi prima dell’alba per essere pronto a scattare al primo sole radente  e il cielo terso. All’alba? Penso che i miei lettori  continueranno a vedere le mie foto come quelle di una volta…Se proprio vogliono vedere delle foto da sballo, c’è il libro di Morland, l’antelucano!

Le foto sono corredate da didascalie che dovrebbero essere esplicative. Dovrebbero perché qualcuna zoppica per imprecisione. Guardiamoci le bellissime foto e non prendiamo per oro colato la parte scritta: nessuno è perfetto, ci mancherebbe! Nel mio libro “Trattori Classici Italiani” ho già individuato 23 errori e sono convinto di non averli scovati tutti!

Un libro da acquistare. Costa 39,80 euro e si trova in libreria oppure alla Libreria dell’Automobile a Milano, telefono 02 76006624 che lo spedisce anche contro assegno.

 

Sergio Signori vende qualche pezzo

Sergio Signori, il meccanico e restauratore di Lonato (Brescia), si è messo in pensione e si è deciso a vendere qualche pezzo della sua raccolta. Ha un po’ di tutto: italiani e stranieri, piccoli e grandi, restaurati e non, ma tutti meccanicamente in ordine. Signori è uno dei rari meccanici che amano veramente il proprio lavoro e non manderebbero mai fuori dalla propria officina un veicolo non a posto. Dopo una vita passata a vendere e a riparare motori e macchine, adesso ha passato il timone al figlio Davide, e lui si è ritirato coccolare i vecchi trattori. Purtroppo lo spazio è quello che è qualche pezzo dovrà necessariamente essere ceduto. Nell’elenco che ha fatto c’è un po’ di tutto: Landini testacalda e non, Same a petrolio e diesel, Fiat, OM, Fordson, Hanomag, Schluter, Deutz, International, UTB, Zetor e altri ancora. Per  i dettagli, il telefono è 030 9130130 oppure 030 9133498.