Le pagine di William Dozza *


11/05/06
Mag06

Carioche: un giorno da leoni!

Vendere attraverso la bacheca

Bedizzole in festa

Alcuni suggerimenti…soliti

 

 

Carioche: un giorno da leoni!

 

 


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Carioche Lamborghini, motori Morris a 4 e 6 cilindri

 

Nel 1935 l’Italia entrò in guerra contro l’Etiopia. La Società delle Nazioni  (l’Onu di allora) votò l’embargo all’Italia. Non furono tuttavia le “sanzioni” (si chiamarono così) ma la valuta pregiata che limitò l’acquisto all’estero di trattori e di macchine agricole. Alla domanda di trattori, l’ingegno (ingegno e non genio) italiano rispose con qualcosa che non poteva essere classificato “trattrice” secondo i canoni tradizionali, ma che era sempre un veicolo con  motore  a combustione interna in grado di arare alla profondità sufficiente, di muovere trebbie e sgranatoi, di trainare carri. Furono le famose “derivate”, trattrici costruite con ciò che si poteva trovare sul mercato del desueto (superato, accantonato, demolito ma non abbandonato): vecchie automobili, camioncini, autocarri e tutto quanto aveva un motore e quattro ruote, venne sezionato, mescolato, cucito e la cosa che ne uscì era così fantasmagoricamente  connessa che venne spontaneo chiamarle “carioche”. A questo mercato  che definiremmo dei “robivecchi”, si aggiunse, non senza qualche sotterfugio, parecchio materiale proveniente da un regio decreto del febbraio del 1942 che prevedeva “la requisizione degli autoveicoli costruiti anteriormente al 1° gennaio 1930, VIII, per destinarli alla demolizione e ricavarne materie prime particolarmente necessarie alla economia di guerra”.

Ciò che fece tuttavia esplodere il “fenomeno derivate” fu la disponibilità del materiale militare che, alla fine del conflitto, gli eserciti occupanti abbandonarono nel nostro paese. Ed era tantissimo, in ottime condizioni se non addirittura nuovo di pacca. Su questa enorme manna si gettarono i “trasformatori” che, col loro ingegno, contribuirono in gran parte alla rinascita della economia agricola del Paese. Nel 1947 esistevano in Italia circa 7 mila Carioche costruite da oltre 150 artigiani. Dove sono finite queste macchine? La quasi totalità è certamente andata distrutta ma sta cercando di individuare quel “QUASI” che è rimasto e si trova abbandonato da qualche parte in attesa della fine.

L’impatto sociale fu enorme: le Carioche consentirono la sopravvivenza alimentare del paese, molti ragazzini di otto-dieci anni impararono allora guidare un mezzo meccanico e giunsero già esperti quando arrivarono i trattori più potenti.

Alle Carioche il paese deve tanto. E’ stato grave averle dimenticate per tanto tempo, ma sarebbe un delitto lasciarle oggi scomparire senza muovere un dito. Dopo cinquant’anni di oblio à giunto anche per le carioche la possibilità di vivere finalmente “un giorno da leoni”!

 

 


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Randi, derivata da una cingoletta americana con motore Ford 8 cilindri a V, petrolizzato

 

Riportiamo da EPOCA Trattori, organo del Gamae di prossima pubblicazione

CARIOCHE: ORGOGLIO NAZIONALE

Per chi non lo sa, le “Carioche” sono quelle macchine “quasi trattrici” costruite durante l’ultima guerra. Nate deboli perché costruite con materiali di recupero, le Carioche vennero abbandonate e stanno per scomparire. 

Il Gamae ha deciso di salvare il salvabile e organizza una mostra il 17 e 18 giugno prossimo. A questo fine sta catalogando tutte le Carioche ancora esistenti. E’ stato costituito un Comitato del quale fanno parte: William Dozza che ne è il coordinatore, Gabriele Begnozzi, Franco d’Avolio, Giacomo Mainardi, Mario Righini, Franco Risi e Silvano Rosselli.

Questo Comitato ha il compito di cercare, catalogare, illustrare, tutte le Carioche rintracciabili e di provvedere alla esposizione delle  più caratteristiche nell’ambito della festa del Game di Catelnuovo sotto.

Tutti gli amici del Gamae si diano da fare per segnalare al Comitato le carioche che possiedono e quelle delle quali conoscono l’esistenza. Servono anche ricordi, foto d’epoca e tutto quanto riguarda il periodo della guerra.

Tutti i componenti del Comitato sono disponibili ad ascoltare. Il coordinatore Dozza risponde ai numeri 0365.502752 (anche fax) e 335 467567.e-mail: w.dozza@tiscali.it.

 


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Del Monte con motore Willis della famosa Jeep americana

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Vendere attraverso la bacheca

Per gli amici della bacheca annunci, un consiglio: inserite sempre la vostra zona. Volete vendere un trattore, un pezzo di ricambio, un pneumatico? Ma dove si trovano questi oggetti? Se si trovano a 10 chilometri oppure a 500 chilometri, per me il costo cambia e come se cambia.

Sembra che tutti abbiano terrore a dire di dove sono. Forse si vergognano del loro paese, ma possono citare la provincia.

Questo succede non solo per la nostra Bacheca. Non è da meno quella di Mezzalira, molto ricca ma altrettanto inutile. “Vendo  Fordson dexta 850 euro trattabili” e un telefono cellulare. Se è a Padova, mi interessa. Se in Abruzzo, molto meno, se è in Sicilia, per niente.. Quando si vuole vendere qualcosa bisogna mettere in condizioni l’acquirente di giudicare con tutti i parametri e il trasporto di un trattore è un parametro molto importante. Porca miseria, è possibile che nessuno ci abbia pensato prima?

Datevi una regolata. Serve anche per comprare.

 

 

 

Bedizzole in festa

Francesco gamba fa il bis. Dopo il successo dello scorso anno Francesco ha deciso di organizzare il secondo raduno a Bedizzole il 28 maggio prossimo.

Il programma prevede la riunione in piazza di circa 60 trattori, quindi sfilata tradizionale e ricco pranzo per i partecipanti e gli aggregati. Previste mostra scambio di trattori e parti di ricambio, bancarelle con vini e salumi locali. Chi  ha intenzione di mettere in vendita il proprio trattore può  portarlo poichè verrà parcheggiato in uno speciale spazio. Personalmente penso che ci porterò il mio Nuffield 470; non mi dispiacerebbe ritornare a casa con un modello diverso! Per informazioni tel 030.675.449.

 

 

 

Qualche elementare suggerimento

per la buona riuscita di una manifestazione

 

QUANDO ORGANIZZARLE

·        Possibilmente in una giornata festiva, eventualmente al sabato se in calendario è prevista altra manifestazione nella stessa provincia.

·        durata minima 6-8 ore. Le manifestazioni che durano una sola giornata prevedono in generale la concentrazione dei veicoli nella prima mattinata, la sfilata verso le ore 11 – 12, il pranzo in compagnia, e tutti a casa. Suggeriamo agli organizzatori di prolungare la concentrazione dei trattori sino al tardo pomeriggio affinché i veicoli possano essere ammirati anche da coloro che, per motivi di distanza o di traffico, arrivano tardi all’appuntamento del mattino.

 

COSA ESPORRE

·        vasta varietà di marche e modelli. Grandi e piccoli, tutti i trattori d’epoca possiedono il loro fascino.

·        mezzi conservati originali o correttamente restaurati. Evitare l’esposizione di trattori dipinti in modo fantasioso.

·        agevolare la presenza di bancarelle con ricambi e documentazione storica come libri, riviste, libretti istruzione, eccetera

·        completare l’esposizione con attività del passato come i “vecchi mestieri”

 

 COME PRESENTARLI

·        evitare i cartelli appesi davanti o di fianco al veicolo che ne deturpano l’estetica. Eventualmente dietro. Meglio su appositi sostegni fissati a terra.

·        distanziare i veicoli in modo che i visitatori possano circolarvi attorno

·        evitare, quando possibile, le mostre nelle piazze storiche cittadine. Meglio i cortili delle cascine o gli spazi sportivi aperti e non asfaltati

·        non frammezzare mezzi storici con mezzi moderni

·        non sfilare con trattori con ruote di ferro

·        evitare i rumori inutili che infastidiscono i non appassionati

·        prevedere sempre alcuni estintori a portata di mano, se non altro per scaramanzia.

 

BUON DIVERTIMENTO