Carioche: un giorno da leoni!
Vendere
attraverso la bacheca
Bedizzole
in festa
Alcuni
suggerimenti…soliti
Carioche: un giorno da leoni!

Carioche Lamborghini, motori Morris a 4 e 6 cilindri
Nel 1935
l’Italia entrò in guerra contro l’Etiopia. La Società delle Nazioni (l’Onu di allora) votò l’embargo all’Italia.
Non furono tuttavia le “sanzioni” (si chiamarono così) ma la valuta pregiata
che limitò l’acquisto all’estero di trattori e di macchine agricole. Alla domanda
di trattori, l’ingegno (ingegno e non genio) italiano rispose con qualcosa che
non poteva essere classificato “trattrice” secondo i canoni tradizionali, ma
che era sempre un veicolo con
motore a combustione interna in
grado di arare alla profondità sufficiente, di muovere trebbie e sgranatoi, di
trainare carri. Furono le famose “derivate”, trattrici costruite con ciò che si
poteva trovare sul mercato del desueto (superato, accantonato, demolito ma non
abbandonato): vecchie automobili, camioncini, autocarri e tutto quanto aveva un
motore e quattro ruote, venne sezionato, mescolato, cucito e la cosa che ne
uscì era così fantasmagoricamente
connessa che venne spontaneo chiamarle “carioche”. A questo mercato che definiremmo dei “robivecchi”, si
aggiunse, non senza qualche sotterfugio, parecchio materiale proveniente da un
regio decreto del febbraio del 1942 che prevedeva “la requisizione degli
autoveicoli costruiti anteriormente al 1° gennaio 1930, VIII, per destinarli
alla demolizione e ricavarne materie prime particolarmente necessarie alla economia
di guerra”.
Ciò che fece tuttavia esplodere il “fenomeno derivate” fu la
disponibilità del materiale militare che, alla fine del conflitto, gli eserciti
occupanti abbandonarono nel nostro paese. Ed era tantissimo, in ottime
condizioni se non addirittura nuovo di pacca. Su questa enorme manna si
gettarono i “trasformatori” che, col loro ingegno, contribuirono in gran parte
alla rinascita della economia agricola del Paese. Nel 1947 esistevano in Italia
circa 7 mila Carioche costruite da oltre 150 artigiani. Dove sono finite queste
macchine? La quasi totalità è certamente andata distrutta ma sta cercando di
individuare quel “QUASI” che è rimasto e si trova abbandonato da qualche parte
in attesa della fine.
L’impatto sociale fu enorme: le Carioche consentirono la
sopravvivenza alimentare del paese, molti ragazzini di otto-dieci anni
impararono allora guidare un mezzo meccanico e giunsero già esperti quando
arrivarono i trattori più potenti.
Alle Carioche
il paese deve tanto. E’ stato grave averle dimenticate per tanto tempo, ma
sarebbe un delitto lasciarle oggi scomparire senza muovere un dito. Dopo
cinquant’anni di oblio à giunto anche per le carioche la possibilità di vivere
finalmente “un giorno da leoni”!

Randi, derivata da una cingoletta americana con motore Ford 8 cilindri a V, petrolizzato
Riportiamo da EPOCA Trattori, organo del Gamae di prossima pubblicazione
CARIOCHE: ORGOGLIO NAZIONALE
Per chi non lo sa, le
“Carioche” sono quelle macchine “quasi trattrici” costruite durante l’ultima
guerra. Nate deboli perché costruite con materiali di recupero, le Carioche
vennero abbandonate e stanno per scomparire.
Il Gamae ha deciso di
salvare il salvabile e organizza una mostra il 17 e 18 giugno prossimo. A
questo fine sta catalogando tutte le Carioche ancora esistenti. E’ stato
costituito un Comitato del quale fanno parte: William Dozza che ne è il
coordinatore, Gabriele Begnozzi, Franco d’Avolio, Giacomo Mainardi, Mario
Righini, Franco Risi e Silvano Rosselli.
Questo Comitato ha il
compito di cercare, catalogare, illustrare, tutte le Carioche rintracciabili e
di provvedere alla esposizione delle
più caratteristiche nell’ambito della festa del Game di Catelnuovo
sotto.
Tutti gli amici del Gamae
si diano da fare per segnalare al Comitato le carioche che possiedono e quelle
delle quali conoscono l’esistenza. Servono anche ricordi, foto d’epoca e tutto
quanto riguarda il periodo della guerra.
Tutti i componenti del
Comitato sono disponibili ad ascoltare. Il coordinatore Dozza risponde ai
numeri 0365.502752 (anche fax) e 335 467567.e-mail: w.dozza@tiscali.it.

Del Monte con motore Willis della famosa Jeep americana

Vendere attraverso la bacheca
Per gli amici della bacheca
annunci, un consiglio: inserite sempre la vostra zona. Volete vendere un
trattore, un pezzo di ricambio, un pneumatico? Ma dove si trovano questi
oggetti? Se si trovano a 10 chilometri oppure a 500 chilometri, per me il costo
cambia e come se cambia.
Sembra che tutti abbiano terrore a dire di dove sono. Forse
si vergognano del loro paese, ma possono citare la provincia.
Questo succede non solo per la nostra Bacheca. Non è da meno
quella di Mezzalira, molto ricca ma altrettanto inutile. “Vendo Fordson dexta 850 euro trattabili” e un
telefono cellulare. Se è a Padova, mi interessa. Se in Abruzzo, molto meno, se
è in Sicilia, per niente.. Quando si vuole vendere qualcosa bisogna mettere in
condizioni l’acquirente di giudicare con tutti i parametri e il trasporto di un
trattore è un parametro molto importante. Porca miseria, è possibile che
nessuno ci abbia pensato prima?
Datevi una regolata. Serve anche per comprare.
Bedizzole in festa
Francesco gamba fa il bis. Dopo il successo dello scorso
anno Francesco ha deciso di organizzare il secondo raduno a Bedizzole il 28
maggio prossimo.
Il programma prevede la riunione in piazza di circa 60
trattori, quindi sfilata tradizionale e ricco pranzo per i partecipanti e gli
aggregati. Previste mostra scambio di trattori e parti di ricambio, bancarelle
con vini e salumi locali. Chi ha
intenzione di mettere in vendita il proprio trattore può portarlo poichè verrà parcheggiato in uno
speciale spazio. Personalmente penso che ci porterò il mio Nuffield 470; non mi
dispiacerebbe ritornare a casa con un modello diverso! Per informazioni tel
030.675.449.
Qualche elementare suggerimento
per la buona riuscita di una
manifestazione
QUANDO ORGANIZZARLE
·
Possibilmente in una giornata festiva, eventualmente al
sabato se in calendario è prevista altra manifestazione nella stessa provincia.
·
durata minima 6-8 ore. Le manifestazioni che durano una
sola giornata prevedono in generale la concentrazione dei veicoli nella prima
mattinata, la sfilata verso le ore 11 – 12, il pranzo in compagnia, e tutti a
casa. Suggeriamo agli organizzatori di prolungare la concentrazione dei
trattori sino al tardo pomeriggio affinché i veicoli possano essere ammirati
anche da coloro che, per motivi di distanza o di traffico, arrivano tardi
all’appuntamento del mattino.
COSA ESPORRE
·
vasta varietà di marche e modelli. Grandi e piccoli,
tutti i trattori d’epoca possiedono il loro fascino.
·
mezzi conservati originali o correttamente restaurati.
Evitare l’esposizione di trattori dipinti in modo fantasioso.
·
agevolare la presenza di bancarelle con ricambi e
documentazione storica come libri, riviste, libretti istruzione, eccetera
·
completare l’esposizione con attività del passato come
i “vecchi mestieri”
COME PRESENTARLI
·
evitare i cartelli appesi davanti o di fianco al
veicolo che ne deturpano l’estetica. Eventualmente dietro. Meglio su appositi
sostegni fissati a terra.
·
distanziare i veicoli in modo che i visitatori possano
circolarvi attorno
·
evitare, quando possibile, le mostre nelle piazze
storiche cittadine. Meglio i cortili delle cascine o gli spazi sportivi aperti
e non asfaltati
·
non frammezzare mezzi storici con mezzi moderni
·
non sfilare con trattori con ruote di ferro
·
evitare i rumori inutili che infastidiscono i non
appassionati
·
prevedere sempre alcuni estintori a portata di mano, se
non altro per scaramanzia.
BUON DIVERTIMENTO