Sino a quando qualcuno decise di farci le elezioni. Fu così
che prima e dopo la data in cui si andò votare, si sviluppò una canea come mai si
era vista da noi, e in tutti gli altri paesi dove si svolgono elezioni. Che
tristezza e che vergogna! Vorrei essere straniero per ridere di un paese come
questo; ma è il mio paese e mi restano solo gli occhi per piangere. Per anni ho
assistito alle porcherie dei “figli del federale” che a scuola ne facevano di
tutti i colori: copiavano, disturbavano, picchiavano, rubavano, distruggevano.
Un giorno mi ribellai e il padre mi fece sospendere per 3 giorni. Questo era ed
è tuttora il mio paese. Che vergogna!
Il pensiero che metà degli italiani, il mio vicino di casa,
il ciclista che incrocio, la signora che mi precede dal salumiere o alla cassa
del supermercato, tutta questa gente che sembra essere normale alla vista, siano
diventati degli zombi, si sia fatta spappolare il cervello con metodi da
illusionista, mi fa riflettere sull’oggi e ancora più sul domani.