Le pagine di William Dozza

18/07/03

GLI ARGOMENTI DEL MESE.

Luglio mese fiacco.Visitatori timidi, sveglia!
Quattro passi in Europa.
Pavesi, storia di un genio.
Balilla cingolato.
Collezionare cosa?
Agritractor, c’è un errore.



Luglio mese fiacco.Visitatori timidi, sveglia!
Luglio è un mese di quelli che non passano mai! Come novembre. Entrambi precedono un periodo particolarmente frizzante: le ferie di agosto e le feste di Natale e dintorni. Luglio e novembre sono entrambi “pesanti”: si miete e si trebbia, si vendemmia e si fa il vino. Luglio resta tuttavia peggiore per via del caldo e della polvere, e se uno ha sete non può mettersi in bocca un chicco di spiga! I testacalda dovrebbero trovarsi a loro agio ma non è vero: i miei per esempio stentano a partire e, se sono costretti a farlo, lo fanno controvoglia. Diventano pigri. Così come sono pigri i visitatori di questo sito: spesso li invito a scrivere, a dibattere certi argomenti e loro niente. Per alcune centinaia di lettori, riceverò una decina di lettere al mese e ringrazio questi visitatori “svegli” che mi tengono sveglio. Rispondo a tutti sia su questo spazio che personalmente: chi legge queste righe possiede anche una e-mail: e cosa aspetta usarla per dire anche che non condivide, per inviarmi insulti… eventualmente! Vi aspettate qualcosa di diverso da queste pagine: ditelo! Quando tengo una conferenza, e alla fine nessuno si alza a chiedere qualcosa, sono convinto di non aver interessato abbastanza il mio uditorio. Quando nessuno reagisce alle provocazioni che spesso faccio su queste pagine i casi sono due: o la cosa non interessa oppure i visitatori se ne fregano. In entrambi i casi non sono contento. Ho chiesto: sappiatemi dire quali sono le feste dove si “impiccano” i trattori e quelle invece dove i trattori vengono rispettati. Mai avuta una segnalazione; nemmeno dagli organizzatori. I casi sono due: o agli appassionati non frega niente di vedere il trattore con quel pezzo di carta addosso, oppure nessuno va più alle feste. In entrambi i casi si tratta di una cosa molto triste. Nessuno mi dice: a me il cartello piace; degli errori non me ne frega niente; io voglio fare solo casino e basta! C’è qualcuno che la pensa cosi? Che si faccia avanti, mordo, ma non sono mica velenoso! Buon Natale a tutti! (Non è che il Natale sia alle porte, ma basta la parola per sentire un po’ di freschino!)

Quattro passi in Europa
Se le feste in Italia vi sembrano tutte uguali, approfittate dell’estate per prendervi una vacanza organizzandovi in modo da vedere che cosa succede oltre le Alpi. Ecco alcune indicazioni che abbiamo preso dalla stampa locale e che dovrebbero essere all’altezza delle aspettative.

· - Francia, 27 luglio a Gauville, un centinaio di chilometri a ovest di Parigi, mietitura del grano manuale e con impiego di buoi e cavalli, trebbiatura all’antica, lavori manuali della fattoria, sfilata di vecchi trattori. Inizio ore 10.
Per informazioni: tel 0033 2 33 84 98 76. Fax 0033 2 33 24 23 59.

· - Olanda, 26, 27 luglio a Panningen (per autostrada A35), più di 1000 espositori!
Per informazioni: tel 0031 485 57 14 25

· - Francia, 10 agosto a Reiningue in Alsazia, vicino a Mulhouse, festival del trattore antico, esposizione e dimostrazione.
Per informazioni: tel 0033 3 89 49 26 61.

· - Francia, 16 e 17 agosto a Bissey la Pierre, a una sessantina di chilometri a nord di Digione, festa della mietitura con esposizione di macchine da raccolta antiche, trebbie semoventi, trebbiatura a vapore, concorso di aratura con macchine antiche.
Per informazioni: tel e fax 0033 3 80 81 47 12.

· - Francia, 16 e 17 agosto a Montbozon, una trentina di chilometri da Besancon, “dal grano al pane”, festa rurale, esposizione di 150 trattori antichi, trebbiatura, vecchi motori.
Per informazioni: tel 0033 3 84 92 31 83, fax 0033 3 84 92 36 58.

· - Francia, 17 agosto, Saint Aubin des Bois, nel Calvados (un po’ lontano, ma con l’occasione si possono visitare i luoghi dello sbarco Alleato in Normandia). 23° festival retrò, scene di trebbiatura con trattori e vapore; motori da 10 ton ai modelli ridotti.
Per informazioni: tel 0033 2 31 66 05 43 fax 0033 2 31 66 05 20.

· - Francia, 17 agosto, Neuvy Grandchamp, a nord di Lione, festa della mietitura e del vapore 2003, grande esposizione di macchine e veicoli a vapore (pompe anti incendio, vetture, camion, carrozze, ecc) esposizione di trattori agricoli antichi.
Per informazioni. Tel 0033 3 85 88 53 19.

· - Gran Bretagna, dal 27 al 31 agosto, Blandford (Dorset), la festa del vapore e altro; manifestazione unica nel suo genere.
Informazioni tel 0044 12 58 86 03 61

· - Germania, 30, 31 agosto, Eschach Seifertshofen (a 60 km da Stoccarda), 22esimo festival dei Bulldog e del vapore. Informazioni, tel 0049 79 75 360. · - Svizzera 13, 14 settembre, Chiblins (presso Nyon, tra Ginevra e Losanna),primo salone dei trattori antichi dei collezionisti svizzeri. Presentazioni, dimostrazioni, visite a musei.
Informazioni tel 0041 22 369 33 11.

· - Germania, 25, 26 ottobre, Alsfeld (100 km a nord est di Francoforte), 5° grande mercato di trattori e pezzi nuovi e usati.
Informazioni tel 0049 43 44 62 75.

Generalmente le feste si svolgono presso le fattorie o piccoli paesi, ragione per la quale, ho dato delle indicazioni regionali di massima. Chi decide di andare, telefoni prima di partire sia per conferma della data sia per le indicazioni stradali per raggiungere il luogo. Personalmente sarò a Reiningue il 10 agosto e, con la compagnia giusta, non sarebbe male provare Bissey il 16 e Neuvy il 17. Intrigante anche la Svizzera che conta quasi 5 mila collezionisti, così come il 22esimo festival dei Bulldog il 30 ,31 agosto. Per chi intende andare, buon viaggio. Agli altri riferirò.

Pavesi, storia di un genio
Per i pigri, che più pigri non si può, consiglio un libro sulle macchine di Pavesi, il più geniale progettista di trattori che abbia avuto il nostro paese e uno dei maggiori in campo mondiale. Nessuno come l’ingegner Ugo Pavesi intuì e realizzò macchine che per anni rappresentarono il meglio che si potesse ottenere con un motore a scoppio nel settore della trazione difficile. Pavesi, assieme a Tolotti, realizzò nel 1911 il primo trattore agricolo italiano a combustione interna. Dati i tempi si trattava di un veicolo particolarmente destinato all’aratura e infatti fu battezzato “moto aratrice”: vinse la medaglia d’oro al concorso di Torino del 1911 e a quello di Parma del 1913. Aveva tre ruote: una anteriore sterzante e due posteriori delle quali una stabilizzatrice e una motrice nel solco, con possibilità di livellare orizzontalmente il veicolo. Nel 1913 realizzò un trattore agricolo a quattro ruote tradizionale (ma con possibilità di sollevamento della ruota posteriore sinistra in caso di aratura) che venne largamente impiegato durante la Grande guerra per il traino delle artiglierie. Nel 1917 costruì il P4, un veicolo snodato a quattro ruote motrici che per oltre 25 anni rappresentò quanto di meglio si poteva ottenere da un veicolo a ruote, e ci volle l’ingresso in guerra degli Stati Uniti, con tutta la loro potenza finanziaria e industriale per mandarlo militarmente in congedo; in pensione ci andrà negli inni Cinquanta, dopo aver lavorato “civilmente” alla ricostruzione del Paese. Non soddisfatto di questo, Ugo Pavesi, progettò all’inizio degli inni Trenta il trattore agricolo Balilla: 850 chili di peso e 10 cavalli di potenza che rappresentarono il miglior compromesso del periodo in campo mondiale. Il modello fu seguito da una versione a cingoli altrettanto innovativa. In soli 25 anni di lavoro (scomparve improvvisamente il 13 luglio del 1935 all’età di quarantanove anni), Ugo Pavesi lasciò una traccia unica nel settore, traccia che si può seguire passo passo sulla monografia che Claudio Pergher ha scritto in modo egregio, documentandola con disegni e fotografie dell’epoca praticamente inedite. Si tratta di un libro serio, ben fornito di riferimenti bibliografici, in grado di rispondere ad ogni domanda. E’ raro trovare opere di questa portata nel nostro settore e quando ciò succede bisogna far in modo che entri nella nostra biblioteca.
Claudio Pergher, Le macchine di Pavesi, le trattrici, i trattori, i rimorchi.
Presso la Libreria dell’automobile, a Milano, al prezzo di 30 euro.


Balilla cingolato

“Signor Dozza, Le inviamo un paio di foto di un Balilla cingolato del quale non siamo riusciti a trovare nessuna documentazione…e del quale desidereremmo saperne di più. ”
Daniele e Vittorio Rebuffi, Piacenza


Ecco il parmigiano sulle tagliatelle! Lo abbiamo appena scritto sopra: l’ingegner Ugo Pavesi, il più geniale inventore che abbia avuto l’Italia agricola, disegnò il trattore Balilla durante la sua permanenza a Torino alla fine degli anni Trenta, per seguire la costruzione del trattore P4 che aveva vinto il concorso bandito dall’esercito nel 1924. La società “La Motomeccanica, brevetti ing. Pavesi” infatti, non era in grado, per le sue ridotte dimensioni, di soddisfare i quantitativi richiesti del ministero della guerra e il lavoro fu affidato alla SPA- Società Piemontese Automopbili -, del gruppo Fiat, che perse il concorso, ma “vinse” l’appalto della produzione. Secondo un accordo, la SPA-Fiat poteva vendere il P4 solo ai militari, mentre alla Motomeccanica restava il mercato agricolo; era previsto che Pavesi seguisse da vicino tutte le fasi della industrializzazione. Il Balilla a ruote venne messo in produzione nel 1931. Due anni dopo, nel 1933, vide la luce la versione a cingoli, derivato dal modello a ruote, ma con motore più potente. Il Balilla cingolato fu l’unico veicolo di questo tipo progettato da Pavesi il quale considerava la ruota superiore alla catenaria. E i suoi modelli infatti la suonarono di santa ragione a tutti i cingolati dell’epoca, sino a quando non si richiese loro di diventare dei veri fortini corazzati e semoventi. Aveva progettato anche un veicolo con quattro carrelli di due ruote ciascuno in grado di marciare sempre aderenti a qualsiasi terreno. Ritornando al Balilla cingolato, esso venne prodotto dal 1933 al 1951 con le caratteristiche che appaiono nella tabella. Nessuno può dire quanti ne siano stati costruiti. Una idea la si può avere dal parco italiano al 31 dicembre del 1951: 151 esemplari, ai quali bisogna aggiungere la parte non destinata al settore agricolo (all’industria, all’aeronautica per spostare gli aerei, e altro) e all’esportazione (negli anni Trenta il Balilla venne venduto in Francia col marchio “Alfa Romeo”!).

caratteristiche tecniche dei trattori Motomeccanica Balilla
  modello   Balilla   Balilla
  trazione   ruote   cingoli
  potenza Cv/giri   10/1300   15/1500
  combustibile   petrolio   petrolio
  cilindrata cm3 (ale/corsa)   1438 (67/102)   1660 (72/102)
  ciclo/raffreddamento   Otto/acqua   Otto/acqua
  cilindri, disposizione   4/verticali   4/verticali
  numero marce/RM   6/2   6/2
  velocità min/max kmh   2,6/13   2/9,5
  serb. carburante litri   22   -
  pneumatici ant/post   ruote ferro   cingoli
  lunghezza max m.   2,1   2,2
  larghezza max m.   1,1   -
  altezza max m   1,1   1
  passo m.   1,3   1,4
  peso kg   850   1400
  anno produz: inizio/fine   1931/1952   1933/1951





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COLLEZIONARE COSA?

“Caro William, c’è un problema che mi assilla da tempo: cosa si deve intendere per modello al fine di una collezione? Ti faccio un esempio: posseggo sei Landini L25 diversi uno dall’altro, cinque L55 dei quali 3 diversi per anno di costruzione, tre Super Orsi diversi per potenza ma di costruzione molto simile. In base a questi 14 pezzi, quanti ne devo considerare in collezione? Poiché possiedo quasi cinquanta trattori vorrei sapermi regolare senza esagerare… ”
Lettera firmata.


Caro amico, non firmo la tua lettera per evitarti il rischio di essere assalito. Chiunque possieda cinque L55 farebbe bene a non dormire tutte le notti nello stesso letto… Scherzi a parte i tuoi dubbi cadono come il parmigiano sulle tagliatelle al tartufo, nel senso che dopo aver risposto sulla differenza tra collezionista e raccoglitore, bisognava pure dire qualcosa su cosa consiste una collezione. In linea generale una collezione esprime una idea, una filosofia, un momento storico, economico, sociale e chi più ne ha più ne metta. Con i tuoi trattori cosa vuoi dire? Non importa a chi, anche a te stesso. Vuoi raccontare il testacalda? Oppure i trattori degli anni Trenta-Cinquanta? Immagina di mettere i tuoi trattori in un capannone, tutti in fila. Secondo la tua logica come sarebbero sistemati? E una volta messi a posto (fallo sulla carta), immagina di ricevere una scolaresca delle scuole medie, oppure un gruppo di infermiere (sto cercando dei soggetti che non sanno nulla di questo argomento) e di dover illustrare loro queste tue macchine. -Signori vi presento…chi? -Si tratta di mezzi che …che cosa? -I primi hanno lavorato…quando? -Essi hanno rappresentato… che cosa? -Gli ultimo sono andati in pensione…quando? Perche? Immagina anche le domande che ti possono fare alle quali dovrai rispondere con proprietà. Scriviti queste domande e cerca di darti una risposta. Il vero collezionista prima si fa le domande individuando i trattori che gli interessano ai fini delle risposte, poi comincia a comprare trattori… Potrai dire che viene tutta gente “esperta”, ma io ti dico che di gente esperta ce n’è poca e quella che viene da te, viene per vedere qualche trattore che non ha mai visto e tu glielo devi illustrare. Nei particolari tecnici e storici. Mettiti al lavoro senza paura. Se hai cominciato ad acquistare trattori uno schema in testa ce lo devi avere: tiralo fuori e otterrai la risposta alla domanda che mi hai fatto.
Sono sempre a disposizione.

Agritractor, c’è un errore
Il mese scorso avevo detto d’aver ritrovato alcune copie della Rivista Agritractor. 5 numeri che ponevo a disposizione degli appassionati a 18 euro cadauno. Errore! si tratta di 8 euro cadauno più le spese di spedizione. Per farla corta: 1 numero, 15 euro; 2- 23; 3- 31; 4-39; 5-47euro.