Le pagine di William Dozza *


31/10/06
06Ott

Tasse sullo storico

Milzano, una brutta piega

Le solite feste

Grazie per le carioche

Svedesi in Italia

Rancati vende libri

Lettera dal Veneto

 

TASSE SULLO STORICO!

 

il 17 è sfortunato! L’avevo detto ad Alfredo: “Non mettermi su il 17, che porta sf..ortuna”. Lui, tutto in sverzura per il viaggio al mare, non mi ha ascoltato e sono passati oltre due mesi.

A parte questo, ho ritardato così tanto perchè mi ero promesso di leggere la finanziaria nel testo definitivo in quanto, mi aveva confidato Silvio, dentro c’è  qualcosa che riguarda i trattori storici. Quella volpe di Visco ha scoperto che i trattori storici non possono più circolare in quanto privi dell’arco di protezione. Se un oggetto mobile si ferma e non può più muoversi,diventa “immobile” e come immobile deve pagare l’Ici che è l’imposta comunale sugli immobili. Non ci piove sopra. Quello che mi premeva sapere era come bisognerà calcolarla: a metri quadri? A metri cubi? Secondo intercettazioni (ma si  tratta di confidenze), l’importo verrà stabilito in euro, moltiplicando il peso del veicolo, per l’anno di costruzione; a tale cifra andrà aggiunto il valore ottenuto sommando i raggi delle ruote in ferro, a sua volta  moltiplicato per 3,14788. Per i gommati sarà la somma delle atmosfere di tutte le camere che andrà moltiplicata per 3,02316. Questa agevolazione è stata oggetto di un lungo braccio di ferro tra Visco e Rifondazione, scesa in difesa del collezionismo operaio. Le detrazioni previste a tutt’oggi (ma il testo non è ancora definitivo) riguardano la somma dell’età dei figli legittimi (rigo4), le dimensioni espresse in numero europeo degli stivali del titolare proprietario del veicolo (rigo7) e le spese fatturate per restauri effettuati negli ultimi 48,5 mesi, nella misura del 3,4572 per cento all’anno, da spalmare nel prossimo ventennio.

Il governo Prodi ci porterà dunque alla rovina? Niente più feste, niente gramigna alla salsiccia, niente piadina con lo squaquerone. E’ dunque finita? dovremo cedere i nostri storici mezzi ai miliardari, ai commercialisti agli evasori fiscali, perchè tanto questi evadere più o evadere meno è la stessa cosa? Ma una speranza c’è. Non posso dire chi me lo ha rivelato,ma c’è un uno che ha pronto un decreto legge di abrogazione, se gli diamo una mano a rendere valide le schede annullate in modo di ritornare subito al governo. Facciamoci tutti un pensierino.

 

MILZANO,UNA BRUTTA PIEGA

E’ un mese che penso cosa scrivere sul Milzano edizione 2006.

Il posto è ottimo: l’ambiente della fattoria di Pralboino e il terreno delle prove sono una opportunità forse unica in Italia. I tortelli di zucca sono piaciuti persino ad Alfredo Piacentini che ne ha tessuto le lodi in bacheca. I servizi generali hanno funzionato abbastanza bene. La mancanza della Raffaella, che era la mente organizzativa generale, è stata compensata in parte dalla disponibilità e dalla buona volontà del gruppo, anche se si vedeva che mancava la regia a coordinare lo sviluppo delle varie fasi.

Marco Zanini è una forza della natura, un uragano. Possiede mezzi e uomini ma non riesce ad organizzarli; è un generale promosso sul campo che non ha fatto la scuola di guerra e non sa come disporre il suo esercito. Ha avuto molta fortuna; nonostante uno Stato Maggiore non di primo ordine ,è riuscito a vincere molte battaglie. Dalla ultima edizione si è visto che non potrà mai vincere la guerra.

A questo punto bisogna guardarsi attorno in cerca di altri club disposti ad investire nella rivalutazione e diffusione della aratura storica. Ci sono e sono disposti anche ad accettare quelle condizioni che a Milzano sono state ultimamente disattese. Personalmente sono disposto a collaborare con tutti i club che desiderano fare qualcosa di serio nel settore. Diamoci una mossa velocemente: chi si muove prima, generalmente ottiene il posto migliore.



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Durante la GARA DI Milzano,il Farmall di Gianpaolo si è fermato e non vuole saperne di continuare ad arare, nonostante la preghiera in ginocchio del proprietario!

 

LE SOLITE FESTE

Grazie per i suggerimenti. Un lettore che non faccio il nome per motivi di privacy propone di aggiungere camion, un altro, suggerisce di aggiungere musica (pubblico questa lettera alla fine del testo per non appesantire), e un’altro ancora di aprire a macchine più moderne (e questo lo posso dire: sono io che rispondo all’appello).

1- CAMION che potrebbero essere civili e militari. Sono mezzi imponenti che fanno figura, che piacciono a tutti perchè hanno fascino. Poi non se ne vedono molti in giro. Hanno delle storie da raccontare. Dovremo fare una ricerca, invitarne qualcuno a una festa e controllare le reazioni del pubblico.

Lo proporrò a Serena per la sua festa di Cortermaggiore agevolato, tra l’altro che a Piacenza esiste un folto gruppo di appassionati di autocarri di ogni tipo.

Da rifletterci come presentarli e trovare qualcuno che li illustri come si deve, volendo con filmati e altro.  Bastano 4 – 5 esemplari e possibilmente non sempre quelli perchè altrimenti stancherebbero.

2 – MUSICA e danze. Ho ricevuto la segnalazione da poco tempo e ci devo pensare un pò per digerire l’idea. Se c’è qualcuno che  ha delle ragioni per essere favorevole, lo dica. Per ora sono neutro anche per via del costo (orchestra, diritti Siae, eccetera).

2 – TRATTORI GIOVANI, si fa per dire. Sino ad ora abbiamo messo tutti i trattori insieme e i testacalda, grossi, rumorosi (e costosi) hanno fatto la parte del leone. Gli altri trattori storici vengono snobbati, malvisti, non interessano a nessuno.  Costano meno dei testacalda, nessuno li guarda e neppure li desidera. Immaginate uno “spazio giovani”, con trattori rigorosamente dal 1955 al 1965, piccoli o grandi che siano, restaurati o ben conservati,  con le loro brave storie, presentate da ragazze pon pon,  che li avviano (c’è il motorino), ci fanno un giretto...Voglio vedere quanta gente rimane attorno ai Bubba di Bondavalli o ai motori di Begnozzi! Chiaro che esagero, ma non mi dispiacerebbe se si facesse anche una gara di aratura riservata ai giovani con trattori di questa categoria.

Riflettiamoci su e fatemi sapere. Non c’è nessuna signora tra i lettori che voglia dire qualcosa? Eppure vedo 3 o 4 signore interessate alle feste. Spazio anche a loro.

 

GRAZIE PER LE CARIOCHE

Alcuni lettori mi hanno scritto e inviato addirittura fotografie di carioche da loro viste o possedute. Grazie. Speravo più collaborazione anche perchè mi si sta raffreddando l’entusiasmo dei primi giorni, quando sembrava che si potesse individuare un centinaio di esemplari, mentre invece sono fermo ad una quarantina scarsa. Volevo farne un libro, ma vedo che le macchine disponibili sono ancora pochine per proporre una cosa che sia seria. Con questo vorrei spronare qualcuno che possiede queste macchine, a farmelo sapere. garantisco l’anonimato.

 

SVEDESI IN ITALIA

A metà settembre, un gruppo di collezionisti di trattori d’epoca svedesi è giunto in Italia per vedere alcune tra le raccolte più caratteristiche. Hanno visitato a Tortona il museo Orsi, Berri, a Modena, Pedrielli, hanno fatto tappa ad Orgiano e, prima di ripartire si sono fermati dai Piacentini.

Gli appassionati svedesi sono circa duemila con un parco macchine di oltre cinquemila trattori costituiti da modelli svedesi ovviamente, americani, tedeschi e finlandesi nell’ordine.



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Alcuni momenti della visita alla Collezione Piacentini degli amici svedesi.

 

RANCATI VENDE LIBRI

Non faccio pubblicità a Rancati che ogni tanto mette in vendita qualche buon libro. Faccio invece l’interesse dei lettori offrendo loro l’opportunità di acquistare a buon prezzo volumi spesso introvabili.

Per visionare l’elenco:

http.//geocities.com/europe1965

Buoni acquisti.

 

 

Ricevo da Antonio dal Veneto.

Caro Dozza

concordo con te: ci sono troppe feste in giro.

Come in tutti i sistemi autoreferenziali c'è il rischio di suicidio per asfissia.

Mi ricordo la mia "prima volta" in quel di Quingentole alla fine degli anni Novanta: una vera scorpacciata per i miei occhi! Landini, Gualdi (che adoro!), Orsi e molto altro ancora. Tutti in azione e tutti ben tenuti.

Dopo qualche anno però scatta il pericolo più grande per questo tipo di manifestazioni: la noia!

Le stesse cose, sempre le stesse cose...

Cosa fare, chiedi, bè è difficile suggerire ad uno come te "...che sa di Latino!", tuttavia ho notato una certa evidente sofferenza da parte dei ragazzi e delle donne (al seguito di mariti o morosi pazzi per le trattrici)nel "subire" questi meeting.

Si potrebbero aggiungere altri ingredienti all'evento, magari non pertinenti, tipo: concerti di musica (credo non sia difficile trovare gruppi musicali disposti a suonare gratis pur di esibirsi di fronte al pubblico), anche un bel lancio di paracadutisti sportivi, dal momento che le feste si svolgono in aperta campagna(qui gioco in casa, ma i costi sono elevati e gli sponsor disposti a pagare sembrano una razza in via di estinzione). 

Insomma, bisognerebbe "contaminare" l'ambiente e aprire gli spazi e la mente a qualcosa di nuovo. In fin dei conti trattrici, attrezzi agricoli e complementi vari ormai non fanno più notizia; non come vorremmo, almeno.

Pensa che qui da noi, nel Veneto, si è giunti al paradosso: non più solo grandi feste paesane, ma anche piccoli raduni familiari presso la casetta e i campi di qualche volenteroso appassionato, con panini e buon vino gratis per tutti i convenuti. Può anche andar bene, ma che futuro ci può essere per questo tipo di incontri? Forse si può concludere qualche buon affare, come si faceva nei mercati di campagna di una volta, ma poi cosa rimane?

Il mantenimento dello Status Quo non giova al sistema: non si può rimanere fermi in trincea, col semplice moschetto, se la "guerra" da combattere è fatta di movimento ed innovazione!

Quindi, torno a ripetere: viva la contaminazione se questa serve a far muovere l'interesse.

A mio modesto parere toccherebbe ai "vecchi" trattoristi gestire, con perizia, la logistica dei mezzi esposti o in prova sul campo, mentre ai giovani spetterebbe il compito di seguire ciò che a loro più interessa: musica, attività sportive di vario genere (a tutti i gruppi sportivi piace esibire i propri "muscoli" in pubblico e ricevere, come unico compenso, un certo numero di applausi e ringraziamenti), ecc, ecc.

Tuttavia che tipo di accoglienza può trovar una simile iniziativa? I nostri collezionisti e amatori sono disposti a farsi "contaminare"?

Dubito fortemente.

Del resto, come ho detto in apertura, il sistema è autoreferenziale, quindi... non resta che attendere, con mestizia, la fine dell'agonia! Mala Tempora Currunt!

E' sempre un piacere, William, leggere e commentare le tue "provocazioni". Fanno bene allo spirito!

Un cordialissimo saluto.